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1. Distanza

'Se solo bastasse un po' di distanza!' Dall'alto del promontorio lo sguardo abbraccia buona parte dell'insenatura. Non tutta, ma abbastanza per osservare l'intera flotta in un colpo d'occhio. Le navi appaiono piccole, da qui; gli uomini poco più che formiche, i volti indistinti; qua e là qualche gruppetto.

La distanza rende minuscoli gli uomini e i loro problemi: forse è così che ci vedono gli dei. Tanta grandezza è solo relativa. L'uomo si sforza di credersi grande, ma è piccolo: per questo si fa forte nel numero. È forse lo schieramento navale più grande del mondo. Sicuramente molto più grande di quello che il nemico potrà opporre. Il nemico però lo sa, e giocherà a terra la sua partita, non in mare.

Distanza. Ma i ricordi, le ferite... quelli continuano a bruciare dentro, non importa quanto cerchi di allontanarti.

«Marinaio, cosa ti porta così lontano dai tuoi compagni?» Chi parla è anziano, ancora in forze; sorridente, lo sguardo saggio e buono. Ispira fiducia. Si affollano possibili risposte: 'Non chiamarli miei compagni', o 'Non sono uno di loro', o 'Io speravo, magari un giorno...'. Ma non si apre il cuore ad uno sconosciuto, anche se ispira fiducia.

«Hai mai osservato le formiche, vecchio? Da bambino ci passavo giornate intere: sempre di corsa, sempre indaffarate. Non ho mai visto una formica riposare. Immàginati formica: laggiù, in mezzo a quel formicaio di guerrieri, marinai, servi, donne, mercanti. Anche tu con le giornate e i pensieri impegnati nei tuoi compiti, le tue funzioni. Avresti anche i tuoi sogni, sogni di gloria, di avventura... tutto riferito al formicaio, nell'orizzonte del formicaio».

«Mi chiedi che ci faccio qui? Non voglio essere formica. Ma stando lì in mezzo è difficile non farsi sopraffare. Mi sono allontanato per essere uomo. Almeno adesso, almeno per un po'».

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