Poi questa idea ne ha incrociata un'altra: si dice che per imparare a scrivere (o per non arrugginirsi) si dovrebbero produrre duecento parole al giorno. Sempre. Su qualsiasi cosa. Be', mi conosco: non potrei mai fare una cosa del genere; però l'idea mi è rimasta in testa. Pensavo: "Duecentoparole" sarebbe un bel nome per un blog... E infatti era già preso! Ma nel frattempo avevo anche provato a scrivere duecento parole: divertente, rapido, si legge in un paio di minuti... Sì ma, non si riesce a dire granché con solo duecento parole. E se penso a un blog di un solo articolo, il testo deve essere almeno un po' completo (e magari anche ben rifinito). Allora magari trecento... Mi è parso abbastanza, e il nome era libero!
Due elementi, quindi: forma minimale e brani di (circa) trecento parole. Mancava il contenuto. A me piace raccontare, e di storie ne avrei diverse, ma non ci sono mai riuscito. Chissà che a pezzettini di trecento parole...
Questo è il blog. Buona lettura!
Chi sono io?
Il nome lo dice: sono un sacerdote. Mi cimento con la scrittura perché mi piace comunicare, soprattutto raccontare. Nessun secondo fine "religioso". (Magari perché Dio è il primo fine di tutto quello che faccio, quindi non servono secondi fini.) Di solito non mi va di scrivere cose devote o apologetiche, come non sento il bisogno di passare tutta la giornata in ginocchio (non ne sarei capace!). Se mi va, lo faccio: probabilmente non qui.
Non ho altro da dire. Se vuoi sapere di più di me, leggi lavorincorso, il mio blog principale: lì un po' mi racconto, mentre qui racconto e basta.